L’esternazione di parole negative nei confronti di altre persone ha diverse conseguenze a seconda delle modalità e della situazione in cui essa avviene. Un esempio è la differenza esistente tra ingiuria e diffamazione e le relative conseguenze.
Sul piano pratico l’ingiuria si verifica in caso di insulto diretto verso un’altra persona presente (o in una chat privata nel caso di comunicazione tramite social) mentre per la diffamazione è fondamentale l’assenza del soggetto destinatario di invettiva e che tale insulto si rivolga almeno verso due interlocutori.
Differenti sono anche le conseguenze, di fatti mentre la diffamazione è un reato, che nella forma base prevede la reclusione fino ad un anno, l’ingiuria è stato depenalizzata dal 2016 dunque il comportamento come sopra descritto non costituisce reato ma è previsto come un illecito civile.
Inoltre, delle parole ingiuriose possono sfociare anche in vere e proprie minacce, anch’esso reato, quando la portata delle affermazioni rivela l’intenzione di arrecare un danno ingiusto all’individuo che le subisce, purché si verifichi è necessario ingenerare nell’interlocutore un timore reale, idoneo e concreto rispetto alle azioni ingiuste prospettate.
In tutti i casi riportati, ad ogni modo, è previsto un risarcimento da esigere al termine del giudicato penale o in separata sede civile considerando sempre, per definire il quantum, i tipi di offesa arrecati, le modalità e la gravità delle stesse.