Denuncia Revenge Porn
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Cosa Significa Revenge Porn?
ll Revenge Porn può essere identificato nella pubblicazione, o minaccia di pubblicazione (anche a scopo di estorsione), di fotografie o video che mostrano persone impegnate in attività sessuali o ritratte in pose sessualmente esplicite, senza che ne sia stato dato il consenso dal diretto interessato, ovvero la persona o una delle persone coinvolte.
La casistica ha evidenziato come autori del ricatto sessuale siano principalmente soggetti che abbiano un rapporto intimo con l’altra parte (coniugi, compagni/e, fidanzati/e), e che dunque operano in seguito alla fine di una relazione per “vendetta”, umiliare o provare a ricattare gli ex facendo uso delle immagini o dei video in loro possesso.
I video realizzati con il consenso del partner al momento o sottratti in via fraudolenta, possono diventare virali in poco tempo se condivisi in rete , o se pubblicati su social media o altre piattaforme online, causando nelle vittime profondi stati d’ansia e depressione, in casi limite portandoli al suicidio.
Dunque lo stato italiano, con evidente ritardo, ha deciso di perseguire tali condotte introducendo solo recentemente tale reato, dunque non si ha ancora una giurisprudenza significativa sul punto.
Il reato è punibile a querela della persona offesa, che potrà essere proposta nel termine di sei mesi e rimessa solo in sede processuale. La diffusione illecita di video o immagini sessualmente esplicite aggravata in quanto commessa in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza, è invece punibile d’ufficio.
Dove si verifica il reato?
Le piattaforme dove può avvenire la condivisione sono solitamente gruppi e chat, i social network che più si prestano a tale condotta sono Telegram, Facebook e soprattutto le chat di WhatsApp, sia chiusi che aperti al pubblico, ma anche siti web specializzati nella condivisione di materiale erotico.
Quali sono le pene per il Revenge Porn?
Dal 2019 la legge italiana ha introdotto un apposito reato all’art. 612 ter del Codice Penale perseguendo non solo chi mette in atto tali comportamenti, ma anche gli intermediari, ovverosia coloro che avendo ricevuto del materiale di natura privata, continuano a condividerlo con soggetti terzi al fine di recare danno alla vittima. Tale reato prevede da 1 a 6 anni di reclusione ed una multa dai 5.000 e i 15.000 euro a seconda della gravità del reato.
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I numeri del Revenge Porn
Fonte: Cyber Civil Right Initiative, Eurispes
90%
sono donne
49%
stalking
93%
psicologici
50%
dati personali
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