Denuncia Hate Speech
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Cos'è il reato di Hate Speech?
La critica eccessivamente aggressiva, fastidiosa e che istighi all’odio rientra nel nuovo fenomeno denominato Hate Speech: un tipo di condotta che, per mezzo di frasi, espressioni o elementi non verbali, è idoneo ad aumentare e diffondere i caratteri di odio e intolleranza, incitando al pregiudizio e alla paura nei confronti di una persona, o di un gruppo di persone accomunate da caratteristiche culturali diverse da quelle dell’interlocutore, tendenzialmente di minoranza rispetto colui che parla o della comunità in cui sono inseriti.
L’hate speech sta subendo una continua crescita anche a causa del sempre più massiccio uso delle tecnologie e dei social network e damassimo crescere del sentimento di insofferenza del ceto medio derivante anche dalle sempre più difficile condizioni di vita e la conseguente spasmodica ricerca di un capro espiatorio per veicolare le frustrazioni e le cause di insuccessi generali misti a timori e paure.
I tratti distintivi della condotta, si caratterizzano nella violenza delle espressioni verbali, (ed anche non verbali), dirette verso altri individui variamente discriminati.
Dove si verifica il reato?
Lo scenario è profondamente mutato con la massiva diffusione di internet ed in particolare dei Social Media, quali Facebook, Twitter, Youtube.
A ciò vanno aggiunti i vari post su blog o forum o messaggistica privata, anche grazie alla sensazione si materializzazione e di deresponsabilizzazione che si ha quando si conversa tramite i moderni mezzi di comunicazione virtuale.
In questo nuovo ambiente, il cyberspazio, hanno trovato diffusione i computer crimes, vale a dire condotte penalmente rilevanti anche off-line, ma che nella rete presentano caratteristiche peculiari.
Quali sono le pene per Hate Speech?
Nella maggior parte delle ipotesi tratta ad esempio della diffamazione a mezzo stampa, (alla quale i social sono equiparati, vedi Cass. Penale n. 19659/2019 e Cass. Penale 30664/2008), del cyberstalking, del cyberbullismo, (Legge 71/2017) e i delitti contro l’eguaglianza, (art. 604 bis e 604 ter c.p.) .
La risposta dell’ordinamento al fenomeno descritto è stata affidata, come logico, al diritto penale: è stata così promulgata la Legge 654 del 1975, la Legge n. 205/1993 (Legge Mancino); più di recente è stata la volta della Legge n. 71/2017 contro il cyberbullismo, (Legge Ferrara), e la riserva di codice che ha introdotto nel 2018 gli artt. 604 bis e 604 ter, delitti contro l’eguaglianza, il cui contenuto ricalca quello delle leggi precedenti
I nuovi reati on-line
La diffamazione, condotta anche on-line, ha portato allo sviluppo di una nuova serie di reati sempre più diffusi nella società.
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