Il Disegno di Legge Zan è stato approvato il 4 novembre 2020, ed è poi finito nel dimenticatoio fino alla nuova ribalta che sta vivendo ora.
Fin dal principio è stato finte di discordie e pareri contrari. Se da un lato c’era chi gioiva per la vittoria conseguita, dall’altro si schieravano coloro che vedevano minata la loro libertà di espressione. Ma di che parla la Legge Zan?
Di cosa parla il ddl Zan?
Il ddl in questione deve il suo nome al deputato Alessandro Zan, da sempre sostenitore della comunità LGBT italiana. Si tratta di ‘misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza’ contro atti di violenza che vanno ad intaccare la sfera del sesso, del genere, dell’orientamento sessuale e dell’identità dell’essere umano. Sono previste pene come la reclusione fino a sei anni di carcere per reati come la propaganda razziale e religiosa.
Promuovere una cultura del rispetto
La Legge Zan nasce con l’intento di promuovere una cultura del rispetto verso ogni forma di ‘diversità’. Questo non toglie la libertà di esprimere la propria opinione su una determinata questione, come ribadisce la clausola salva idee, ma sembra trovare difficoltà nel riscontrare il consenso del Parlamento, che tarda a mettere in atto questo provvedimento. Se l’opinione pubblica premia il ddl come forma di protezione da discriminazioni e violenze, cosa servirà per convincere l’opposizione?