Violenza sessuale e stalking: Patrocinio a spese dello Stato per le vittime
Per i reati di violenza sessuale e stalking la Corte costituzionale ha sancito l’ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato.
La Corte costituzionale, con una sentenza (la prima depositata nel 2021) ha sancito il patrocinio alle spese dello Stato per tutte le vittime di reati di violenza, dai maltrattamenti in famiglia, alla violenza sessuale, allo stalking. A prescindere dai limiti di reddito, dichiarando non fondata una questione di illegittimità sollevata dal gip del tribunale di Tivoli nel 2019. La norma dichiarata legittima dalla Consulta, secondo l’interpretazione della Corte di cassazione sollevata a «diritto vivente», pone infatti l’ammissione automatica (a prescindere dai limiti di reddito) al patrocinio a spese dello Stato delle persone offese da reati di violenza.
«La scelta scelta effettuata con la disposizione in esame ha come obiettivo offrire un concreto sostegno alla persona offesa, la cui vulnerabilità è accentuata dalla particolare natura dei reati di cui è vittima, e ad incoraggiarla a denunciare e partecipare attivamente al percorso di emersione della verità».
La Corte ha rilevato inoltre che nel nostro ordinamento giuridico, specialmente negli ultimi anni, è stato dato grande spazio a provvedimenti e misure tesi a garantire una risposta più efficace verso i reati contro la libertà e l’autodeterminazione sessuale, considerati tutt’oggi di crescente allarme sociale, anche alla luce della maggiore sensibilità culturale e giuridica in materia di violenza contro le donne e i minori. Di qui nasce la volontà di approntare un sistema più efficace per sostenere le vittime, agevolandone il coinvolgimento nell’emersione e nell’accertamento delle condotte penalmente rilevanti come i reati riguardanti violenza sessuale e stalking.
“E’ una sentenza importante”, ha così commentato la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione Femminicidio, “perché si tratta di un sostegno concreto, non solo materiale ma anche psicologico, per chi denuncia. Passa il messaggio che lo Stato è dalla parte di queste bambine, ragazze e donne abusate in vario modo”.
Parole che fanno riflettere, se pensiamo che solo nel 2020 sono stati circa 100 i femminicidi, concentrati in particolare nei mesi del lockdown a causa delle misure restrittive. Un periodo dell’anno che ha fatto registrare anche un’impennata delle chiamate al 1522, il numero contro la violenza sessuale e lo stalking, fino al 73% in più rispetto al 2019.