fbpx
Elodie e la sua risposta contro gli haters

Elodie e la sua risposta contro gli haters

La cantante, fresca star del Festival di Sanremo 2021, ha risposto con una serie di video stories su Instagram ai commenti degli haters sotto una sua foto, dove aveva 18 anni, al provino di X Factor.

Elodie Di Patrizi, famosa cantante e star dell’ultimo Festival di Sanremo, questa volta nelle vesti di conduttrice ha zittito i suoi haters con un botta e risposta andato in scena sui social, tra Facebook e Instagram, presa di mira dai commenti dei soliti haters che non hanno perso occasione per offenderla sotto una foto pubblicata dall’artista, nella quale aveva 18 anni e si trovava al provino di X Factor. 

In particolare, sulla sua pagina Instagram ha caricato alcune video stories per rispondere ai suoi odiatori.

“Trans”. “Rifatta”. “Guarda che vestiti”, sono solo alcuni degli attacchi subiti dalla cantante che ha successivamente risposto ai suoi haters in modo diretto e senza troppi giri di parole. Ecco le sue parole:

“Sono finita su un post di quando avevo 18 anni, del provino di X Factor e ho letto un po’ di commenti. Un po’ così, diciamo, senza senso. Qualcuno diceva ‘una piccola trans’. Non sono una trans, ma non credo sia un’offesa. È un’offesa? È brutto? Qual è il problema? Non capisco”, commenta la cantante attraverso alcune Instagram Stories. Ma non è finita qui: “Oppure qualcuno ha scritto ancora ‘Si vede che è cresciuta e si è rifatta come tutte le altre’. Non mi sono rifatta e pure se fosse, anche qui, i c***i vostri? Terzo, un’altra ‘È andata a fare il provino con dei vestiti, guarda’. Non avevo una lira. Mi sono messa un pantalone e una maglietta. Avevo 18 anni. Comunque tutto questo per dire che comunque ci stanno un sacco di str**zi fuori, frustrati a commentare il video di una ragazzina di 18 anni. Che tristezza infinita”.

Elodie 1. Haters 0.

Elodie ha così zittito i suoi haters che hanno messo a punto questi attacchi gratuiti nei suoi confronti. Inoltre ha dimostrato a tutti ancora una volta il suo talento sul palco dell’Ariston, destreggiandosi magnificamente tra canzoni, balletti e gag, raccontando anche il suo passato e la sua persona attraverso un monologo davvero toccante.

AntiHater.it

Leggi di più
Hate speech. L’odio in rete si abbatte soprattutto sulle donne

Hate speech. L’odio in rete si abbatte soprattutto sulle donne

Ancora oggi in Italia una donna ha molte più probabilità rispetto a un uomo di subire attacchi personali (o vero e proprio hate speech) online.

Internet è considerato oggi come il luogo per eccellenza della libertà di espressione, ma è anche il luogo in cui circolano senza sosta commenti negativi o inappropriati. Nei casi più gravi, sono vere e proprie incitazioni all’odio (hate speech) scagliate da individui che si celano dietro a uno schermo, incuranti delle conseguenze. Ancora oggi, in Italia, una donna ha molte più probabilità rispetto a un uomo di trovarsi al centro di questi attacchi. È quanto emerge da alcuni dati pubblicati in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che cade il 25 novembre.

Il Barometro dell’odio di Amnesty International

Il Barometro dell’odio è un’indagine che la ong Amnesty International ha già condotto in passato, per le elezioni politiche del 2018 e quelle europee del 2019. Per questa nuova edizione ha scelto venti personalità italiane che si distinguono nel campo della politica, dello sport, dello spettacolo e dell’informazione. Dieci uomini e dieci donne. Per cinque settimane, tra novembre e dicembre 2019, ha monitorato i post che hanno pubblicato su Facebook e Twitter, i commenti ricevuti e i messaggi in cui altri utenti li citano con nome e cognome, per un totale di 42.143 contenuti. Questi ultimi sono stati valutati uno per uno da una squadra di attivisti, ed esperti.

Le donne sono le più colpite dall’hate speech

Dai numeri emerge una verità che fa riflettere: l’odio online non è un’eccezione, bensì una costante. Sugli oltre 42mila contenuti esaminati, il 65 per cento ha un’accezione negativa. Nella maggior parte dei casi si tratta di semplici critiche o polemiche, ma il 14 per cento è offensivo, discriminatorio o – nello 0,7 per cento dei casi – può essere catalogato a pieno titolo come hate speech, cioè come un discorso di incitamento all’odio che colpisce gruppi specifici a rischio di discriminazione.

AntiHater.it

Leggi di più
Il fenomeno dell’Hate Speech

Hate Speech, il fenomeno dell’odio sul web

Le espressioni particolarmente ingiuriose costituiscono gran parte dei post in internet e vanno stigmatizzate. Cosa s’intende oggi con il fenomeno chiamato Hate Speech?

La diffamazione su internet si può concretizzare in maniera differente e non necessariamente utilizzando espressioni ingiuriose, di fatti può essere un atteggiamento lesivo semplicemente riferire delle falsità che possono avere risvolti negativi riferite ad un soggetto non presente alla conversazione. Ma quando sui social network vengono utilizzate delle espressioni violente si può sfociare nel fenomeno dell’hate speech.

Tale condotta infatti rientra nella categoria dei “crimini d’odio” poiché riversano su una determinata categoria di persone (di solito nei confronti di “minoranze” o determinati gruppi sociali) una scarica di odio e messaggi diffamanti per il solo motivo di appartenere a categorie classificate per la “differenza”, rispetto al soggetto scrivente, in base all’etnia,  religione, orientamento sessuale o per caratteristiche fisiche.

Tale fenomeno purtroppo negli anni ha subito un notevole incremento tant’è che il legislatore è intervenuto più volte per arginare il fenomeno, introducendo nel 2018 due articoli sul codice penale, ovvero sia l’art. 604-bis denominato “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”  e l’art. 604-ter che prevede delle aggravanti del 604-bis.

Tali tutele hanno il fine di reprimere e scoraggiare condotte di hate speech, tutelare il soggetto che le subisce ponendo rimedi come la rimozione degli insulti, l’irrogazione di sanzioni in capo al soggetto agente e la previsione di un risarcimento per la vittima.

AntiHater.it

Leggi di più